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Un consumatore acquista un prodotto basandosi su prezzo e qualità, tuttavia negli ultimi anni sta emergendo una nuova tendenza, cioè quella di valutare e comparare i prodotti in base al loro impatto ambientale.


Questa tendenza è confermata da alcuni dati:


Il 55% dei consumatori cerca informazioni ambientali sui prodotti alimentari nella fase di acquisto e il 49% sui prodotti non alimentari. (fonte: LIFE MAGIS - GREEN CONSUMER BEHAVIOUR: INSIGHTS FROM SURVEY AND EXPERIMENTS – 2020)


Studi recenti mostrano che se un consumatore ha a disposizione le giuste informazioni ambientali è disposto a pagare di più. Tuttavia solo il 35% si fida dei marchi di qualità ecologica. (fonte: Progetto SCELTA - CONAI, Sant'Anna + LIFE MAGIS - GREEN CONSUMER BEHAVIOUR: INSIGHTS FROM SURVEY AND EXPERIMENTS - 2020)

Tuttavia la mancanza di standard internazionali ha portato ad una crescita esponenziale delle etichette ambientali: oggi nel mondo sono presenti oltre 450 etichette.
L’eccesso di etichette rende i prodotti sostenibili poco riconoscibili e confonde i consumatori riducendo la loro fiducia: solo il 43% di loro ha piena o abbastanza fiducia nelle imprese private come fonte di informazione ambientale. (fonte: Progetto SCELTA - CONAI, Sant'Anna – 2020)

Per risolvere questo problema la Commissione Europea ha introdotto una metodologia per misurare le prestazioni ambientali lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti: la Product Environmental Footprint (PEF).

La PEF prende in considerazione 16 differenti tipologie di impatto che possono coinvolgere la terra, l’acqua, l’aria e la salute dell’uomo. L’obiettivo è quello di permettere alle aziende di quantificare in maniera univoca e standardizzata l'impronta ambientale dei prodotti, al fine di comunicare ai consumatori le proprie performance ambientali, favorendo la comparazione dei prodotti e una scelta di acquisto consapevole.
In questo modo le aziende possono utilizzare un metodo sicuro per ottenere dati reali e comunicabili, che il consumatore può capire e quindi ritenere credibili.

La PEF si basa sul concetto di Life Cycle Assessment (LCA): il Life Cycle Assessment prende in considerazione tutte le fasi che compongono il ciclo di vita di un prodotto per evidenziare da cosa derivano gli impatti più significativi.
La PEF incoraggerà sempre più aziende a progettare i loro prodotti tenendo conto dell’impronta ambientale. Allo stesso tempo, la metodologia PEF rende più semplice alle aziende il confronto con i competitor.

Pertanto, le imprese che si avvalgono della PEF possono ottenere migliori performance ambientali e, al contempo, rafforzare la propria competitività, dando vita ad un circolo virtuoso che farà bene soprattutto alla salute del pianeta.

 

 

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